La collezione riunisce esemplari che datano dal XVIII secolo al 1970 con qualche riferimento significativo all'attualità. Il museo è arricchito da didascalie e testi che illustrano storie romantiche legate al bottone come quella dei 999 bottoncini di vetro collezionati dalle miss americane nell'800 con un èscamotage per trovar marito o quella dell'avventuroso vetraio austriaco emigrato a Londra per le leggi razziali dove creò bottoni servendosi dei calchi di medaglie venduti dal Victoria & Albert Museum. Un'altra storia interessante è quella del versatile produttore americano che nell'immediato dopoguerra fece fortuna usando per deliziosi bottoni trasparenti i fogli in plexiglas non più utilizzabili per le carlinghe dei caccia.
Altre storie interessanti si possono conoscere visitando il Museo con la guida della curatrice, Leda Siliprandi Partesotti.
Affiancano la collezione di bottoni delle originali creazioni della curatrice che usa principalmente vecchi bottoni per fare accessori, arazzi e decorazioni.