In successive campagne di scavo 1967/1972/1974 si portarono alla luce i resti di un quartiere residenziale impostato su due tracciati urbani ortogonali. Delle tre abitazioni romane (domus) individuate, sono ora visibili gli ingressi delimitati da pilastri e affiancati da negozi (tabernae). Corridoi interni garantivano la circolazione tra i vari ambienti dotati di pavimentazioni di diversa tipologia. Alcune di queste sono attualmente appese ad una spalliera, altre sono state ricoperte. La presenza di un deposito di 300 anfore e di pozzi nonché di condutture idriche ne fa un quartiere residenziale presso cui si svolgevano anche attività artigianali e commerciali. La sua realizzazione è da porsi intorno al I secolo d.C., ma ci sono elementi che confermano una sua frequentazione anche in una fase precedente.