A Padova, una grande e corale mostra racconta i due artisti messicani, assurti a miti a livello planetario.
Il nucleo fondamentale delle opere giunge dalla celeberrima collezione statunitense di Jacques e Natasha Gelman: i coniugi ebbero un rapporto intenso con i due artisti messicani, dai quali si fecero anche ritrarre.
Nella loro collezione entrarono le diverse fondamentali opere di Frida, tra le quali i suoi più celebri autoritratti, e di Diego, presenti in mostra.
Una esposizione corale, quella che viene proposta al San Gaetano. Accanto alla grande pittura (23 le opere di Frida Kahlo e 9 quelle di Diego Rivera), ad essere proposta, è anche la fotografia.
Karl Wilhem Kahlo, ebreo tedesco emigrato in Messico, era un abile fotografo d’architettura. Frida, giovanissima, lo accompagnava nelle sue campagne in giro per il Messico e questa collaborazione influenzò molto la sua arte.
Una sezione coloratissima, è riservata ai costumi messicani, i cui colori si riverberano nelle opere di lei e nelle opere, dai murales agli oli su tela, di lui.
È il Messico iconico, forte, vivo quello che emerge in questa mostra, quella terra e quelle persone che nella parte centrale del ‘900 attrasse intellettuali, artisti, militanti e avventurieri dal Vecchio Continente.
E nessuno come Frida Kahlo e Diego Rivera ha saputo tradurre nell’arte quel mondo di passione, bellezza, forza e sofferenza.