Per cercare di rendere conto, almeno per sommi capi, dei molteplici aspetti di una complessa figura intellettuale come Melchiorre Cesarotti, illustre intellettuale settecentesco padovano, teatrOrtaet nella sua visita animata di villa Cesarotti a Selvazzano, ha scelto di ripercorrere i luoghi più emblematici (e purtroppo solo in parte giunti fino a noi) del parco della villa che il padovano ereditò dal fratello e che trasformò in un consolante rifugio degli ultimi anni, quando le incombenze della notorietà e della vita sociale divennero più pesanti da sopportare.
Si comincia dal “boschetto funebre” in cui erano collocate alcune iscrizioni in memoria dei personaggi significativi per il Cesarotti, poi si passa quindi alla “grotta”, ambiente intimo che Cesarotti volle decorata da rocce, conchiglie e stalattiti dove si parla della questione della traduzione, del valore civico della tragedia e della teoria della lingua.
Infine il “brolo”, l’orto e il frutteto, elemento domestico sempre presente nel giardino veneziano che non fu scalzato, ma al più nobilitato dalle teorie paesaggistiche emergenti sul parco all’inglese, fa da sfondo alle ultime confidenze del Cesarotti.
Insieme all’ultima compagna, Laura Botton, e allo spirito del suo Selvagiano, dio bifronte insieme rivolto al passato e al futuro, guarda alle trasformazioni della sua amata dimora e al ruolo che eserciterà il suo insegnamento nella formazione degli intellettuali che “fecero l’Italia”.
INGRESSO LIBERO Numero massimo partecipanti: 50
Info e prenotazioni: prenotazioni@teatrortet.it
Tel: 348 3615812 oppure 324 6286197