Galileo Galilei

Diciotto anni di altissima scienza distribuita con passione ai suoi affezionati allievi

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Consumai li diciotto anni migliori di tutta la mia età. (Galileo Galilei)

Di altissimo livello fu la missione di Galileo Galilei dalla ruvida cattedra in legno dell’Università di Padova, dal 1592 al 1610. Lo scienziato toscano ottenne il prestigioso incarico di insegnare matematica nell’Ateneo patavino, importante sede dello Studio della Serenissima e prestigioso centro culturale frequentato anche da studenti e studiosi europei.

Ad accoglierlo ci fu un clima di apertura culturale, raro per l’epoca, che lo portò a vivere intensamente la vita accademica accogliendo anche i suoi allievi nella sua abitazione vicina alla basilica di Sant’Antonio. In tal modo Galileo riuscì a integrare la paga di professore e finanziarie i suoi esperimenti e la costruzione dei suoi strumenti.

Per Galileo furono anni fondamentali nel corso dei quali sviluppò ricerche che cambiarono il metodo di osservazione dei fenomeni naturali e il modo di intendere la scienza. Mediante la strumentazione ampliò le conoscenze scientifiche introducendo la sperimentazione. Dal padre musicista aveva ereditato un’attitudine sperimentale ai problemi teorici e una valida educazione musicale che gli tornò utile in alcuni suoi esperimenti scientifici.

Galileo scoprì la legge della caduta dei gravi studiando la gravità terrestre e il moto dei corpi e fabbricò il compasso geometrico-militare ed il cannocchiale astronomico. Pubblicò opere che annunciavano le sue scoperte astronomiche e aderì al copernicanesimo confermando la teoria eliocentrica.

Dalla finestra e dal giardino di casa patavina osservò a lungo il cielo scoprendo le fasi di Venere e osservando per la prima volta la superficie rugosa della Luna e le macchie in movimento sulla superficie del Sole. Nel 1610 scoprì inoltre i satelliti maggiori di Giove, quattro piccole stelle lucentissime che ruotavano intorno al gigante gassoso.
Padova è fiera di celebrare la figura di Galileo Galilei e le sue scoperte ricordando la sua dedizione all’insegnamento, le sue ricerche e le sue osservazioni scientifiche, nonché i luoghi patavini che ha frequentato.

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