21Gallery presenta, dal 23 settembre 2025 al 16 gennaio 2026, nella sede di Padova, la personale di Gonzalo Borondo (Valladolid, 1989), giovane artista spagnolo che ha già esposto le sue opere al Museo delle Nazioni Unite di Berlino, al MACRO di Roma e al Museo de Arte Contemporáneo Esteban Vicente di Segovia.
Curata da Cesare Biasini Selvaggi, la personale di Gonzalo Borondo è allestita all’interno di Palazzo Colonne (via San Francesco 34, Padova), edificio di pregio architettonico e interesse storico-artistico, riallestito nel 2025 dal collettivo Fosbury Architecture.
Il titolo della mostra – Porta l’acqua un fuoco fermo – è tratto dal testo che la poetessa spagnola Ángela Segovia dedica all’autore e alla sua ricerca. Gonzalo Borondo è un artista che giunge a fondere la sua istruzione “non convenzionale” (a quattordici anni a Madrid già pratica graffiti, tag in giro per la città,) il punk e il DIY, con un composito amalgama culturale che, dalle scene fantastiche, ispirate ai sogni e al mondo soprannaturale di Francisco Goya passa per l’esplorazione interiore, di ricerca dell’assoluto del cinema di Andrej Tarkovskij. E poi prosegue per l’indagine delle diverse relazioni fra l’involucro corporale e lo spazio architettonico o naturale col quale si rapporta sulla scia dell’esempio di Antony Gormley, per approdare a William Kentridge e al suo metodo combinatorio di disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro e pratiche collaborative, per creare opere d’arte che hanno fondamenta nella politica, nella letteratura e nella storia. Gli anni della formazione di Borondo – a cui partecipa anche il suo maestro José García Herranz – restituiscono un artista dalla doppia identità: da un lato il writer e dall’altro il pittore “classico” (figlio, peraltro, di un restauratore).
Il percorso espositivo comprende numerose opere, molte delle quali di grande formato, tra cui imponenti trittici su vetro eseguiti nel 2025 e l’installazione Bruma, che occupa un’intera sala della galleria. L’allestimento è concepito per accogliere il pubblico in una pinacoteca personale ed intima. L’artista spagnolo sembra ricordarci che la sua non è solo una ricerca formale, perché intende restituire alla forma anche l’anima, l’etica, l’impegno civile, tra l’essenza di un passato dimenticato, le nostalgie, i sogni e le memorie tradite nel presente.
Nel corso della mostra, sarà pubblicata e presentata la prima monografia italiana dedicata a Gonzalo Borondo con vari contributi, tra i quali il testo critico di Cesare Biasini Selvaggi e il brano poetico di Ángela Segovia. La sede di Padova (via San Francesco, 34) è aperta da martedì a venerdì con orario 10.30-12.30 e 16.00-18.00 oppure su appuntamento.
Per informazioni: info@21gallery.it, twentyoneart.com. Ingresso gratuito.