Tutto ciò che vive è una riscrittura contemporanea di Amleto di William Shakespeare che pone la vicenda in un non-tempo sospeso in cui ci sono re e regine ma i personaggi parlano il linguaggio dei giorni nostri e vivono i rapporti e le problematiche della contemporaneità.
La forza di un testo come Amleto sta proprio nell’universalità dei temi che a partire dalla crisi del protagonista diventano specchio e cassa di risonanza delle nevrosi di oggi. Spesso si è messo il focus sulla follia di Amleto: ci è o ci fa? Probabilmente la risposta sta nel mezzo.
La nostra analisi parte da un tentativo di empatia con il principe di Danimarca: Amleto perde il padre all’improvviso e nel giro di qualche giorno si ritrova a dover fare delle scelte e prendersi delle responsabilità più grandi di lui.
Da qui parte il suo spaesamento, la difficoltà di trovare un senso all’esistenza che condiziona inevitabilmente le sue azioni e le vite di tutti i personaggi che gli gravitano intorno.
Tutto ciò che vive diventa così un racconto corale di una generazione in crisi e senza punti di riferimento in cui dolore e incomunicabilità trovano sfogo nella follia e nella violenza autodistruttiva dei protagonisti, tra goffi e disperati tentativi di lasciare spazio all’amore.
Al termine di ogni spettacolo è previsto un momento di convivialità per tutti gli spettatori che potranno intrattenersi degustando un aperitivo.