Illusione del movimento, giochi cromatici, inganni prospettici, specchi deformanti, effetti ottici… Come un ottovolante, questa mostra, che unisce pittura, scultura, fotografia, scienza e tecnologia, vi porterà su e giù, avanti e indietro nel tempo, tra Medioevo e contemporaneità, Picasso e i fratelli Lumière, Kandinskji e Balla, Man Ray e Klee e Boccioni e Duchamp, alla scoperta dei molteplici e affascinanti espedienti, artifici, stratagemmi e giochi di prestigio con cui l’uomo è riuscito a trarre in inganno gli occhi.
Un viaggio caleidoscopico sul confine tra arte e scienza, in una città, Padova, nella quale questi due mondi si sono sempre intrecciati, da Galileo fino alla scuola di psicologia della percezione e alla nascita del Gruppo N, collettivo artistico-culturale patavino all’avanguardia nell’arte ottico-cinetica al quale è dedicata la monografia che conclude una mostra che, in questo modo, si unisce alle celebrazioni per gli 800 anni dell’Università di Padova.
Sono a Padova o a New York? Lo straniamento, le allucinazioni, le vertigini provocati da molte delle opere esposte, potrebbero indurre lo spettatore a porsi una domanda simile visitando una mostra come L’occhio in gioco: volutamente concepita secondo una prospettiva internazionale, infatti, l’esposizione esplora le ricerche artistiche e i tantissimi modi in cui, dal Medioevo a oggi, il senso della vista è stato raggirato, ingannato, illuso.
Info: https://www.palazzodelmontepadova.com/locchio-in-gioco/