Nel 1880, il venticinquenne Giuseppe Barbieri lasciava il paese natale di Este per aprire a Padova il primo laboratorio di liquori. In breve tempo l’azienda diventò industria e dal 1912 passò sotto la direzione dei due figli di Giuseppe: Silvio e Luigi Barbieri. Dalla collaborazione dei due fratelli nacque l’Aperol, il liquore color arancio, che fu presentato ufficialmente a Padova nel giugno del 1919.
Virette Barbieri era figlia di Silvio. Nacque a Parigi il 19 marzo 1909 ma dalla più tenera età visse in Italia.
Studiò a Roma, alla Scuola di Nudo dell’Accademia di Belle Arti e dell’Accademia di Francia, anche se ben più determinante fu la frequentazione dell’ambiente artistico veneziano fino agli anni Cinquanta. I dati biografici sono piuttosto scarni, ma è proprio la pittura en plein air dell’artista a indicare il corso della sua vita attraverso i luoghi che rappresentò: dopo la nascita a Parigi, visse a Padova, a Roma, a Firenze e a San Felice Circeo e Codilupo in Toscana. Fu sempre la Natura a ispirarla con le varietà delle piante e dei fiori selvatici, con i paesaggi di boschi alternati a radure e campi coltivati.
La mostra presenta un’ampia raccolta di opere di collezione privata. Sono soprattutto oli su tela che danno misura della qualità artistica di Virette Barbieri, attraverso un percorso espositivo scandito da temi che ne suggeriscono quasi in controluce la storia personale, avendo lei stessa scelto di vivere in maniera appartata, facendosi conoscere pubblicamente solo attraverso la sua pittura.