Dal centro storico di Padova ai dintorni, sono numerose le testimonianze monumentali della Grande Guerra: castelli, ville, sacrari che rendono onore ai protagonisti dell’evento bellico che vide la città di Padova capitale del fronte dopo la sconfitta di Caporetto.
Non solo luoghi della sconfitta, come il Sacrario di Cima Grappa o il Ponte degli Alpini a Bassano, ma anche luoghi dell’intrattenimento di regnanti e soldati e sedi dei Comandi.
Il Castello del Catajo a Battaglia Terme era teatro di partite di caccia dell’arciduca Ferdinando d’Austria poco tempo prima dell’assassinio di Sarajevo, presso la Villa Selvatico Capodilista dimoravano gli ospiti del Re Vittorio Emanuele III.
Sul Bacchiglione presso il Castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce, gli Arditi si allenavano per guadare il Piave, omaggiato dalla famosa “Leggenda del Piave” , inno patriottico composto dal maestro Ermete Giovanni Gaeta.
I primi mesi del 1918 il Re Vittorio Emanuuele III sceglieva Villa Corinaldi – Lispida di Monselice come dimora, il Comando Supremo di Diaz decideva la sua sede ad Abano Terme, il Comando della IV Armata del Generale Giadrino la Villa Imperiale di Galliera Veneta.
Non solo luoghi di guerra, ma anche di pace e vittoria: ne sono esempi la Villa Scalfo Monzino a Monterosso (Abano Terme) dove veniva redatto il Bollettino della Vittoria e la rinomata Villa Giusti dove venne siglato il 3 novembre 1918 l’armistizio tra l’Italia e l’Impero Austro Ungarico.
Al Piano Nobile del Caffè Pedrocchi è possibile visitare il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea che conserva numerosi cimeli: fotografie, un elmetto italiano, una mitraglia del 1917, la divisa di un carabiniere a cavallo, una bicicletta.
Nella sede di Palazzo Camerini (Via Altinate, 59) è allestito il Museo storico della Terza Armata. (orario da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 16:30; sabato e giorni festivi dalle 9:00 alle 12:00. Ingresso gratuito).
