La mostra “Lo scatto di Giotto” al Museo Civico Eremitani a Padova racconta la storia della Cappella degli Scrovegni attraverso gli occhi dei fotografi, coprendo un periodo di due secoli. Inizialmente, nell’Ottocento, nacque la pratica di fotografare l’arte, con Carlo Naya, Luigi Borlinetto, i fratelli Alinari e Domenico Anderson alternandosi dietro l’obiettivo per immortalare il capolavoro di Giotto. Dalla fotografia, la mostra arriva poi al cinema: nel 1938 il giovanissimo regista Luciano Emmer realizza Racconto da un affresco, il primo film sulla Cappella degli Scrovegni; nel 1971 grazie aL Decameron di Pier Paolo Pasolini il capolavoro di Giotto entra nelle pagine della storia del cinema d’autore.
Circa 150 delle loro opere saranno esposte nella mostra, che prende ispirazione da una rassegna tenutasi a Rovereto intitolata “Giotto e il Novecento”. L’obiettivo è raccontare la storia della Cappella e la sua importanza attraverso le fotografie. La mostra è suddivisa per aree tematiche. Quella iniziale riguarda gli Scrovegni prima della fotografia, con disegni, incisioni, rilievi tecnici e vetri per lanterna magica. C’è poi la Cappella “fotografata”, con le lastre inedite originali, affiancate alle immagini che hanno poi generato, cui fanno seguito le sezioni “immersiva”, “illustrata” e “al cinema”.
Resterà aperta fino al 7 aprile 2024, è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e di AcegasApsAmga S.p.A. in collaborazione con Scripta Maneant Editori, Factorcoop S.p.A., Emilro Service e con il patrocinio di Commissione Nazionale Italiana UNESCO, Ministero della Cultura, ICOMOS, ICCROM.
INFO:
Ingresso: incluso nel biglietto per il Museo Eremitani
Orario: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00