L’edificio, attualmente privato e visibile solo all’esterno, fu la dimora del tiranno Ezzelino da Romano, signore di Vicenza, Verona e Padova nella prima metà del XIII secolo. Sostenitore dell’imperatore Federico II, seppe crearsi un dominio personale molto esteso; ghibellino, subì la scomunica di papa Innocenzo IV. Valoroso e audace, abile nello sfruttare per sé le necessità della politica imperiale, venne soprannominato “Terribile” perché fu spietato nella sua volontà di dominio e capace di crudeltà per rimediare ai pericoli continui che lo circondavano. Ciò ha permesso il proliferarsi di molte leggendarie nefandezze che gli sono state in seguito attribuite.
La fabbricazione originale del Palazzo di Ezzelino risale al XII secolo ma l’aspetto attuale sembra essersi configurato nel secolo successivo, come fanno pensare le analogie con gli edifici comunali dello stesso periodo e l’elegante bifora del piano nobile. L’edifico, sormonto da uno stemma in pietra di Nanto del XV secolo, subì un incendio nel 1760 mentre tra il 1794 e il 1873 i locali sovrastanti al volto furono utilizzati come sala teatrale.
Sulla destra rispetto alla facciata del palazzo e del Volto della Malvasia, una lapide con medaglione in bronzo celebra la memoria di Flavio Busonera, membro della Resistenza qui barbaramente impiccato nel 1944.