La villa sorse nel Seicento quale residenza di campagna del veneziano Giò Batta Calbo. All’inizio dell’Ottocento la proprietà fu venduta ai Bressanin che ritennero di sfruttarla quale azienda agricola. Raggiunse così la sua massima estensione con circa duemila campi padovani nel 1842. Il parco romantico sopravvive ancora come fu costituito: 20000 mq tra cui spiccano un enorme cedro deodara, una sophora pendula e un cipresso calvo.
La grande varietà di piante e arbusti ha generato un microclima che attira uccelli di ogni varietà e, ovviamente, animali tipici di questa pianura, non ultime le volpi.
Il parco è ornato altresì da specie esotiche e da altre indigene che spontaneamente si son fatte spazio in questo paesaggio da favola. La passeggiata al parco è particolarmente suggestiva in primavera e in autunno. Si possono ammirare alberi di notevole pregio, in particolare un enorme Cedro Deodara ramificato alla base con più fusti, posto al centro; una Sophora Pendula ed un Cipresso Calvo sullo sfondo, verso la canaletta che delimita il parco.
Menu