Porta Savonarola

padova delle acque
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La facciata esterna, tripartita e poggiante su una base scarpata, si distingue per il contrasto cromatico delle due coppie di colonne chiare in pietra d’Istria sul fondo della muratura scura in trachite. Nel concio in chiave del portale a tutto sesto esterno è scolpito il busto di un guerriero raffigurante il dio Medoacus, mentre in quello interno la protome allude alla città stessa.
Sopra queste porte laterali, sono scolpiti in rilevato quattro grandi scudi in trachite con l’inserzione al centro di medaglioni chiari in pietra d’Istria, raffiguranti divinità della campagna all’esterno (Bacco e Cerere) e cittadine all’interno (Minerva e Nettuno). Il piano attico è riservato alle dediche e alle celebrazioni, con le armi dei rettori, il leone marciano all’esterno e una grande iscrizione all’interno con la data del 1530 che ricor­da il doge Andrea Gritti. I due stemmi esterni appartengono a Paolo Trevisan, podestà nel 1529, e a Priamo da Lezze, capitano dal 1529 al 1530. Sopra la cornice dell’attico, parzialmente nascoste dal tetto, le feritoie rivelano appena la funzione anche militare della porta.
Il ponte che valica il fossato, a tre arcate in laterizio, venne costruito nel 1787 in sostituzione della precedente struttura lignea, sotto la prefettura di Caterino Corner.
La porta ospitava in sommità un Leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia abbattuto dall’esercito francese nel 1797. Il leone marciano oggi visibile su porta Savonarola fu rifatto nei primi anni del novecento, in occasione dei lavori di restauro.

Tag:

Piazzale di Porta Savonarola, 62, Padova

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