Villa Barchessa e Parco Melchiorre Cesarotti

Edifici e vie storiche
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email

Un posto particolare nella storia di Selvazzano lo occupa Melchiorre Cesarotti (1730-1808): fu scrittore, traduttore, poeta e linguista. Egli concepì la villa di Selvazzano non solo come una residenza di campagna, ma come un luogo simbolico che riassumesse gli aspetti essenziali della sua cultura, tra arcadia, illuminismo e aperture preromantiche.
Cesarotti definiva il giardino della villa come un “poema vegetabile”, che doveva costituire la realizzazione più compiuta della poetica già illustrata nel “Ragionamento sopra l’origine e i progressi dell’arte poetica” (1762), poi sviluppata nel “Saggio sulla filosofia del gusto” (1785), e praticata nella celebre traduzione dell’Ossian. Una poetica che privilegiava la natura rispetto alla civiltà, la sensibilità rispetto al razionalismo, l’immaginazione rispetto all’artificio.
Intorno al 1792 l’illustre letterato avviò un’opera di trasformazione della sua residenza di campagna che chiamava “Selvaggiano” e vi impiegò quasi dieci anni, alla fine dei quali ne uscì un’opera carica di significati letterari e filosofici. A visitare la villa e il giardino furono anche Madame de Stael e Ippolito Pindemonte. All’esterno sono stati recentemente restaurati e valorizzati il parco romantico e la barchessa.

Tag:

Via Cesarotti, 17/19, Selvazzano Dentro
(0039) 049 8602506

Resta in contatto

Iscriviti per ricevere aggiornamenti sugli eventi e le attività della città di Padova.