La rassegna non segue un approccio cronologico, ma linguistico. Due capolavori in bianco e nero, straordinari per immediatezza partecipativa (Accattone) e per rigore filologico (II Vangelo secondo Matteo), fanno da cornice alla gioiosa esuberanza della Trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte): film che spiazzarono critica e pubblico per il tono sfrontato e sensuale con cui PPP affrontò la trasposizione dei testi di Boccaccio, Chaucer e della celebre raccolta orientale. Tre titoli da riscoprire perché nella complessità dell’opera pasoliniana vogliono costituire un momento di festoso disincanto, una provvida catarsi nella tormentata esistenza del regista friulano.
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