Sito lungo una delle principali arterie che immettono al centro storico, Palazzo Cavalli deve il suo nome alla famiglia che lo edificò e lo abitò per quasi tre secoli: la sua costruzione, negli anni sessanta del Cinquecento, è legata all’affascinante figura di Marino Cavalli il Vecchio, ambasciatore veneziano in contatto con le principali potenze europee. Il palazzo fu rinnovato a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo per iniziativa di Federico Cavalli e della moglie Elisabetta Duodo, che commissionarono l’imponente apparato decorativo tuttora conservato.
Dal 1892 ospitò la Scuola di Applicazione per Ingegneri dell’Università di Padova e dal 1932 le collezioni del museo di Geologia e Paleontologia: i primi materiali sono stati donati all’università, come altre collezioni museali, da Antonio Vallisneri senior nel 1734, per poi arricchirsi con il passare degli anni.
Il museo ospita quattro sezioni: rocce, invertebrati fossili, vertebrati fossili e piante fossili (paleobotanica).
I visitatori possono ammirare la Sala delle Palme, che deve il suo nome alle centinaia di resti di palme fossili del Paleogene del Veneto, i pesci fossili di Bocca, i coccodrilli e i sereni di Roncà e i mammiferi primitivi di Monteviale, preziosa testimonianza del clima tropicale che caratterizzava la regione tra i cinquanta e i venticinque milioni di anni fa. Si aggiungono anche i resti degli animali vissuti durante le ultime glaciazioni: orsi delle caverna, cervi giganti, tigri dai denti a sciabola, ricoveranti lanosi, mammut e molti altri.