Si tratta di un complesso già segnalato nella cartografia del XVII sec. Nel XVIII subisce diverse trasformazioni e con l’acquisto da parte di Paolo Zara, il palazzo ad est è stato modificato e ampliato verso sud e nel 1839 venne dichiarato “casa di villeggiatura”.
All’interno la villa presenta degli affreschi decorativi con vedute architettoniche, attribuiti al Ticinese Vincenzo Vela. Il quale venne incaricato dal Comune di Padova per scolpire due statue di Dante e Giotto, che vennero poi poste sotto la loggia Amulea in occasione dell’ingresso del Re d’Italia nell’ottobre del 1866. La statua di Dante fa parte degli affreschi del salone piano terra che è arricchito anche da un meraviglioso terrazzo veneziano con semine di diverso colore. La barchessa, unita al corpo padronale, è caratterizzata da ampi archi su pilastri decorati a bugnato.
Il complesso è ornato da un ampio giardino con laghetto e circondato da un parco di alberi secolari. La Villa recentemente restaurata, dopo il vincolo della Soprintendenza, è diventata un agriturismo con alloggi.