Chiesa di San Bartolomeo in Tencarola

Edifici religiosi
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La prima attestazione di una cappella dedicata a San Bartolomeo risale al 1125, mentre nel 1153 venne stipulato l’atto di permuta con cui i canonici la cedettero all’abate di Praglia, inaugurando una dipendenza che durò fino al 1810, anno di soppressione del monastero.
Salita la gradinata, si entra nella chiesa illuminata da quattro grandi vetrate  e da oltre 26 aperture colorate con immagini dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le grandi vetrate, disegnate da Luciano Bartoli, narrano scene dell’Antico Testamento e della vita del patrono San Bartolomeo. Il presbiterio, gli altari laterali, i confessionali e la cappellina invernale sono opere degli anni 1980-1985 su progetto del Maestro Giuseppe Mengato. Molti arredi sono stati invece recuperati o ricollocati dopo la parziale demolizione della chiesa nel gennaio 1956: statue di Sant’Antonio e della Madonna, quadri della Via Crucis, acquasantiere e dipinti su tela, sculture dell’ambone e paliotto d’altare in marmo rosso di Verona, opera del Professore Andreose e Cristo in legno a grandezza naturale di Conrad Sennoner. Pregevoli le tele sulla parete sopra l’ingresso; quattro dipinti di scuola veneta del secolo XVII incorniciano l’ex pala d’altare raffigurante il martirio di San Bartolomeo.

Tag:

Via Padova, 2, Tencarola di Selvazzano

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