I Giardini pubblici dell’Arena si estendono nell’area compresa tra Corso Garibaldi e via Porciglia e costeggiano il tronco maestro del Bacchiglione. Lungo questo lato dei Giardini si erge il Bastione dell’Arena, parte delle mura cittadine, mentre di fronte si possono ammirare il vecchio Gasometro e i resti del molo dove attraccavano i barconi carichi di carbone.
All’interno dei Giardini, si trovano anche i resti delle strutture portanti del teatro romano, edificato intorno al 70 d.C. Il teatro era circondato da un muro ellittico in blocchi di calcare che costituiva la base di appoggio delle gradinate: per dimensioni non era inferiore all’Arena di Verona, a dimostrazione dell’eccezionale floridezza economica di Padova in quel periodo. Il teatro è più noto con il nome di Arena perché qui si spargeva la sabbia per consentire i combattimenti dei gladiatori.
Nel Medioevo il teatro fu demolito e sfruttato come cava di pietra, più tardi l’area fu acquistata dalla ricca famiglia degli Scrovegni che vi fece costruire il suo palazzo e la celebre Cappella. Nel 1801 il Palazzo fu a sua volta distrutto mentre la Cappella venne acquistata dal Comune di Padova proprio al fine di preservare gli affreschi di Giotto.
All’ingresso dei Giardini dell’Arena, il monumento in marmo dedicato a Giuseppe Garibaldi è opera di Ambrogio Borghi; di fronte, il cinquecentesco Palazzo Cavalli è sede del Museo geologico e dell’Istituto di Geologia mentre poco più avanti si trova il Museo di Palazzo Zuckermann.
